mercoledì 12 novembre 2008

69 giorni all'alba

Ci siamo quasi!!!

Quando si programma un viaggio che ti porterà all'altro capo del mondo, all'inizio tutto sembra appartenere ad un futuro lontanissimo, perciò consideri e sogni solamente gli aspetti positivi della cosa come le nuove esperienze che farai, le persone che incontrerai ed i luoghi che visiterai, così diversi da quelli a cui sei abituato e che inevitabilmente si pareranno sulla tua strada.
In realta' arriva poi il tempo in cui quel sogno inizia a materializzarsi, a rendersi più "reale", all'inizio ti arriva la patente internazionale ed il nuovissimo passaporto (con un suo libretto di istruzioni, incredibile solo in Italia..).
Fatto questo, un venerdi sera qualunque, compi un'altro importantissimo passo e sul sito del governo Australiano compili la richiesta per il WHV che non sarebbe altro che il visto della durata di 1 anno ottenibile grazie ad alcuni requisiti obbligatori che bisogna dimostrare di avere.
Provvedi a pagare 195 dollari Australiani di tasse, e riempi un modulo online con una specie di interrogatorio di terzo grado con domande assurde del tipo:

-sei mai stato in esilio? ma cerrrrto
-sei capace di costruire una bomba? anche artigianale? quì io avrei dovuto rispondere di si (cosa non insegnano i padri ad i propri figli) ma ho pensato che magari non era il caso...
-hai frequentato corsi di addestramento militare? si il N.Nani in via S.Nazaro..
-hai mai commesso crimini contro l'umanità? votare per Berlusconi vale? (piaciuta questa Giacomo?)

Fatto ciò rimane solamente l'acquisto del biglietto aereo, il punto di non ritorno, nel mio caso questo è decisamente economico, potere delle conoscenze, infatti penso di trasformarlo in biglietto di prima classe per darmi un ultimo assaggio di "lusso" prima dell'anno che passerò lontano da casa.
A questo punto però, quando tutto o quasi è pronto, torna naturale pensare agli aspetti "negativi" o "paurosi" della vicenda, l'allontanarsi dagli affetti come la famiglia, gli amici, il mollare la sicurezza che ti viene dal vivere nel luogo che ti ha dato i natali assieme alle persone che ti hanno visto e che hai visto crescere, anche se questo distacco sarà per pochi mesi che a fronte di una vita intera non sono molto.
Attraversi sentimenti contraddittori, passi dall'euforia dell'organizzazione a momenti che non saprei spiegare...
E' difficile da descrivere, stai partendo, ti stai allontanando da un mucchio di cose a te care per conoscere meglio te stesso ed il mondo in cui vivi crescendo di conseguenza come uomo.
Sai che è un "male" che nessuno ti obbliga ad affrontare ed anzi, alcuni amici sono pronti a scommettere in quanto tempo tornerai a casa con la coda tra le gambe mentre altre amiche dispensano consigli su come una ragazza può riuscire a non farti nemmeno partire (ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente accaduti è puramente casuale).
Fortunatamente la voglia di mettersi alla prova in me è grande e sono assolutamente consapevole del fatto che andrò incontro ad una bella avventura e che al mio ritorno troverò ancora li famiglia ed amici, probabilmente nulla o quasi sarà cambiato, immagino che l'impressione che avrò sarà quella che tutto a casa si sia "congelato" in quei 12 mesi ma vi saprò dire a riguardo...
Non vorrei che questo mio post vi desse l'impressione di una persona spaventata, perchè in realtà è tutto il contrario, direi che da quando ho ricevuto il visto che pure mi ha fatto penare per una settimana durante la quale controllavo la mail ogni 3 ore nella speranza di trovarvi una comunicazione in inglese, i momenti di puro delirio sono stati la quasi totalità, pur non essendo stati gli unici.
Da domani, lentamente darò la notizia a chi ancora non conosce le mie intenzioni ed i miei propositi per questo 2009 come i miei parenti, il mio capoufficio (darò le dimissioni), la mia squadra di basket e qualche conoscente più alla lontana, mi godrò le loro facce sgomente, scommetto che mi divertirò moltissimo in queste mie ultime settimane italiane...

Alla prossima..