giovedì 28 maggio 2009

I GIORNI PASSANO

Ebbene si, dopo tutti questi mesi di “cazzeggio” in giro per l’Australia, questo periodo di lavori forzati mi ci voleva proprio, se non altro per recuperare almeno in piccola parte ciò che fin’ora ho speso sia in termini economici che di km macinati.
Come vi avevo preannunciato un paio di post fa, il mio nuovo lavoro ha ancora a che fare con il mobilio ma non si tratta più della “semplice” sua progettazione sollevando al massimo il peso del mouse ma bensì di caricarmi interi armadi e scrivanie sulle spalle per portarli da un’edificio all’altro.
Il mio capo, tal Nick, è un ragazzone di 30 anni che si è spostato dalla malefica Melbourne (come lo capisco) per venire quì a Sydney ad impiantare una piccola ditta di traslochi composta da lui ed il vostro umile cantastorie.
La giornata di lavoro tipo, inizia la sera prima quando puntualmente Nick mi chiama per fissare l’appuntamento per il giorno dopo sempre verso le 8:30. La mattina se va bene, arriva a prendermi alle 9:30, ed a bordo del suo furgoncino, ci rechiamo dal cliente di turno che ha già provveduto ad inscatolare tutti i suoi effetti.
Si tratta quindi di caricare il camioncino stile tetris per fare in modo che vi ci stiano il maggior numero di oggetti possibili (compresi divani, frigoriferi, tavoli da 16 persone etc..) e trasportarli alla nuova abitazione o ufficio.
In media il lavoro finisce verso le 16:30 anche perchè Nick non ci tiene a lavorare più a lungo anche se qualche volta mi ha detto che gli è capitato di lavorare sino a mezzanotte ed oltre.
E pensare che fino a 6 mesi fa alla domanda "ma tu che lavoro fai?" rispondevo "sono un disegnatore tecnico, responsabile dello svilppo, della gestione e della produzione di ordini provenienti da tutta italia nonchè U.S.A., Russia e saltuariamente Corea, per un'industria che fattura qualche milione di euro all'anno, oggi invece rispondo "mi carico divani sulla schiena" figo no?
Questo lavoretto comunque anche se saltuario, mi da la possibilità di pagare l’affitto del mio appartamento in centro, le spese ordinarie che giornalmente mi si presentano nonchè quelle straordinarie come ad esempio il mio nuovo progetto che ieri sera ha preso definitavamente corpo e che in settimana prossima penso di poter realizzare.
Infatti dopo aver visitato i negozi di tatuaggi sparsi per kings cross, city centre e Surry Hills, sono tornato a casa e carta e penna alla mano, ho disegnato personalmente il mio primo tatuaggio ed in settimana lo proporrò ad Amanda, simpatica e gentile tatuatrice made in Aussie che lavora alla Inner Vision 2 di Sydney, sulla quale ho riposto la mia fiducia, e che me lo trasferirà in maniera indelebile sulla pelle.



Ho scelto lei perchè ha un portfolio molto bello ma sopratutto è una ragazza e con questo, spero abbia un tocco leggero che non mi faccia provare troppo dolore.
Si lo so che sicuramente qualcuno non è daccordo su questa scelta, vero mamma? Vero Jonny? Ma si tratta di una cosa che è anni che volevo fare e l’occasione di un viaggio di questa portata mi sembra più che perfetta per una cosa del genere.
Tanto più che se non lo dico a nessuno, nessuno o quasi sarà in grado di notarlo grazie alla dimensione del disegno ed al suo posizionamento sul mio corpo.
Pubblicherò una foto del tutto a cose fatte, tra una decina di giorni.
C ya mate

E chi non viene sul blog, si carica divani sulla schiena

mercoledì 20 maggio 2009

Oggi è un giorno speciale

La mamma è colei che dona la vita.
La mamma è colei che adora la vita,
la ama per i suoi figli,
perché per una mamma un figlio
è tutto; a lui è dato
l'amore di cui ha bisogno.
Tutte le mamme del mondo
amano i propri figli più di loro stesse;
perché lo hanno portato in grembo
fino al momento del primo lamento.
Che sia bionda, bruna,
alta o bassa,
la mamma è sempre la mamma.



Ma in particolare alla mia mamma,
alla mia mamma, che anche se non
ci sono sa cosa succede,
alla mia mamma che appena mi vede
sa cosa c'è in me,
alla mia mamma che fa tutto per me,
alla mia mamma che mi dà tanto,
senza sempre ricevere,
alla mia mamma voglio dire

BUON COMPLEANNO!!!!!

sabato 16 maggio 2009

Considerazione a mente aperta...

DEDICATO Al MINISTRO DELL'ISTRUZIONE ED A TUTTI I PRESIDI ITALIANI

Vi prego, fate studiare l'inglese come si deve alle nuove generazioni, come si conviene ad una nazione importante quale è l'Italia!
Ormai mi considero un' esperto in questo campo e dall'alto della mia esperienza posso affermare che: STIAMO FACENDO UNA FIGURA DI MERDA!!!
Siamo l'unico popolo che viene in Australia senza saper spiccicare una parola in inglese, non sò dire se siamo più ignoranti o coraggiosi...
La nostra cultura generale è decisamente al di sopra della media ma, manchiamo nelle cose che veramente importano al mondo come il saper vivere in ambienti multietnici o il parlare correntemente l'Inglese. A scuola quando va bene, siamo abitati a studiare solamente quella cazzo di grammatica noiosa e semi-inutile mentre a parer mio si dovrebbero tradurre canzoni, guardare film in lingua o leggere qualche articolo di giornale inglese come fanno in tutti gli altri paesi d'Europa perchè, oltre che essere molto più divertente, servirebbe più che 10 ore di lezione durante le quali studenti annoiati giocano a tris o battaglia navale sotto al banco. Tedeschi, Spagnoli, Francesi, Danesi ma anche Giapponesi, sono tutti dieci anni più avanti, e ti rendi conto che al confronto sei un somaro anche se tu conosci i principi della termodinamica, sai come funziona l' elettrolisi o molto più semplicemente sai chi sono Harrison ford, Pamela Anderson e Tom Cruise (I cinesi non li conoscono, incerdibile) e loro non sanno nemmeno fare 2+2. Infatti un conto è conoscere cose difficili ma inutili alla vita di tutti i giorni dell'essere umano medio che vive in mezzo ad altri esseri umani medi ma, riuscendo solamente a farsi capire e scambiare Quattro chiacchiere in inglese ed un conto è non sapere nulla di fisica o chimica o geometria ma riuscire a fare delle battute in inglese e riderne assieme a ragazzi di tutto il mondo. E' un livello il loro che si può raggiungere solamente ascoltando ed assimilando i modi di dire e gli slang che nessun libro di grammatica riporta.
Non farebbe poi nemmeno troppo male aumentare il numero di ore settimanali dedicate allo studio delle lingue straniere, magari rubando qulche ora (non tutte) allo studio del latino e, se dovremo andare nello stato del vaticano, magari potranno adeguarsi a parlare in italiano visto che già lo fanno anche se è l'unica nazione al mondo che come lingua madre ha quella anticaglia di idioma.
Non voglio nemmeno parlare poi di scuole come quella che ho frequentato io che si è rivelata essere molto divertente ma che unica in Italia e probabilmente nel mondo, non prevede lo studio di nessuna lingua straniera, non che mi penta di averla seguita ma qualche ora di inglese non avrebbe certo fatto male...

P.S. Congratulazioni a mia cugina Betty ed a Marco, benvenuto Ale!!!

martedì 12 maggio 2009

I Get It

Dopo tutti questi mesi passati quì in Australia, durante i quali ho materialmente viaggiato fuori ma anche dentro di me, macinando migliaia di kilometri, esplorando terre magnifiche che mai avrei pensato di poter vedere sino ad un'anno fà, ma anche il mio carattere e le mie capacità, per capire se questi potevano sostenere ancora a lungo quest’eperienza in solitaria, lontano dagli affetti, lontano dagli amici, sono infine giunto ad una conclusione, voglio rimanere ancora qualche mese quì, voglio rimanere ancora sospeso tra sogni, idee, progetti per il futuro e realtà giornaliere.
Perciò, una volta giunto a questa conclusione, grazie all'impegno profuso in questo mio progetto, posso affermare con assolta certezza che giovedì prossimo, ritornerò a lavorare, così da potermi permettere una permanenza più lunga in questa terra per me ancora tutta da scoprire.
Il mio nuovo lavoro però ora non si svolgerà più all’interno delle 4 gialle mura del mio vecchio ufficio, sotto la luce fredda ed artificiale dei neon, con il mio pc, sulla mia scrivania in metallo e legno, le 1000 scartoffie che maneggiavo giornalmente ed il telefono dal freddo e nauseante trillo.
No, adesso il mio lavoro è molto diverso, infatti dopo anni ed anni di studi, migliaia di progetti e disegni realizzati, ore ed ore trascorse davanti al monitor di un computer perdendo diotrie a profusione, ed abbassando drasticamente il mio livello di sopportazione, sono veramente orgoglioso di annunciare che ho trovato lavoro come “remover” in Sydney per la clockwork removals, una azienda di traslochi in centro a Sydney e che, adesso come adesso mi da la possibilità di pagarmi la permanenza Downunder almeno per qualche altro tempo (lavoro part-time per ora ma vedremo come riuscirò a far evolvere la cosa), facendomi perciò sembrare questo il lavoro più bello del mondo.
Il lieto evento è capitato come spesso accade quaggiù nel modo più inaspettato possible, mi trovavo infatti a passeggiare per la città distribuendo i miei inutili curriculum quando ho notato un camion dei traslochi parcheggiato al di fuori di un’abitazione molto carina.
Ho provato a chiedere agli operai se c’era la possibilità di lavorare con loro e questi mi hanno dato numero di telefono ed indirizzo internet a cui rivolgermi.
La risposta mi è giunta qualche giorno dopo inaspettata quanto sperata ed infine, 1 ora fà, ho ricevuto una telefonata dal mio nuovo “capo” che mi dava gli estremi dell’appuntamento, Giovedì alle 8 si inizia a fare sul serio, passerà a prendermi sotto casa ed assieme ci recheremo a lavoro.
Mi spiace aver deluso i miei amici che su facebook hanno allestito un gruppo in mio "onore" e che potrete trovare a quest'indirizzo ( http://www.facebook.com/group.php?gid=74164047573&ref=nf ).
Questo gruppo, si prefigge il compito di venire a salvarmi da me stesso direttamente quì in Sydney e vi consiglio di andare a leggerne la descrizione perchè è veramente spassossima, la prima volta che l'ho letta, ho riso sino alle lacrime.
Il nuovo “piano” è dunque il seguente, passerò qualche mese a far cassa in Sydney continuando a cercare qualche altro lavoro in aggiunta a quello attuale, divertendomi il più possibile ma, con l’accortezza di accantonare i dollari necessari a completare il mio giro d’Australia senza andare ad intaccare ulteriormente le mie finanze italiane che già si trovano decisamente dimagrite perchè sottoposte ad una dieta molto molto intensa.
Meno male perchè, non avrei sopportato il dover ritornare a casa a metà di quest’avventura perchè a corto di soldi, infatti penso che non ci sia niente che ti faccia arrabbiare più di un "gioco" in cui perdi per colpa tua!
Dopo un mese di ricerche senza avere cavato un ragno dal buco, ammetto che iniziavo a sentirmi un pò demoralizzato senza quasi più idée ma anche consapevole che è meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione.
Ad un certo punto ho comunque realizzato quella che per me ora è diventata una grande verità e che voglio condividere con voi, con chi ancora non sa se partire o rimanere a casa, con chi perde tempo nello starsene al sicuro sotto una campana di vetro anzichè rischiare la propria faccia in un progetto che gli stà veramente a cuore.
Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa che bramiamo, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarli.
Sono lì per fermare gli altri.

Have a good life mate!

E chi non viene sul blog, si fermerà d’innanzi ad un muro di mattoni..