venerdì 9 ottobre 2009

Ancora Quì...

Vi avevo detto che vi avrei raccontato di Brisbane ed ogni promessa è debito quindi beccatevi le prossime righe senza lamentarvi =)
Sono arrivato a Brissie il giorno del mio compleanno ed il mio pensiero non poteva non andare allo stesso giorno nel 2008, quando avevo accolto i 26 anni a Barcellona assieme a Marco, Davide e la sempre mitica Andrea aggirandomi su e giù per la Rambla.


A conti fatti devo dire che la differenza rispetto all’anno scorso c’è e non risiede solo nei 365 giorni in più che ho sulle spalle ma anche al fatto che i 26 anni li ho per l’appunto festeggiati con gli amici in Spagna mentre i 27 li ho passati in compagnia di estranei su di un bus interstatale Australiano…
La cosa però non mi è pesata poi tanto (non mi piacciono troppo i compleanni, sopratutto i miei) e la giornata è trascorsa così, senza troppe emozioni, passeggiando per il magnifico quartiere di Southbank tra una spiaggia artificiale e una visita all’università.
Il giorno seguente, ho chiamato Daniela, una ragazza che mi aveva contattato dall’italia quando ero a Perth per chiedermi qualche consiglio sull’Australia e che è stata ben contenta di vedermi, abbiamo passato tutto il pomeriggio assieme a spasso per la città per poi finire la sera a cenare in un ristorante Tibetano, cucina che mancava alla mia lista di “COSE CHE HO MANGIATO CHE VENGONO DA POSTI LONTANI”.
La serata è poi continuata in compagnia sua e di Priscilla, una sua amica nonche coinquilina tra un locale e l’altro di un quartiere che assomiglia molto al mio amato kings cross di Sydney quindi strapieno di locali e caffetterie, musica e persone.
Il giorno seguente si è rivelato essere il giorno degli incontri quando dopo quasi 7 mesi ho ribeccato Daniele nel pomeriggio ed Omar e Marco la sera, tutti ragazzi che avevo conosciuto a Gennaio a Sydney appena sbarcato dall’aereo.
Dovete sapere che in Australia c’è una “regola” non scritta, questa “regola” dice che le persone si incontrano almeno 2 volte nel corso della loro villeggiatura, perchè bene o male i giri che si fanno sono più o meno quelli, bene, questa regola io, Omar, Marco e Daniele l’abbiamo infranta infatti questa è stata la terza volta che ci incontravamo e sempre per caso (Sydney – Perth – Brisbane).
Sarà stato a causa di questa nostra grave inobbedienza per “la regola” che il karma ha deciso di inviare un’enorme tempesta di sabbia proveniente dall’outback che ha coperto nel vero senso della parola mezza Australia trasformando tra gli altri anche il cielo di Brissie in un’inquietante rosso girone dell’inferno dantesco.
A questo punto sono doverose un paio di foto per farvi capire di che parlo…


Finito questo piacevole randevou con quelli che ormai posso considerare a tutti gli effetti miei amici, ho preso una decisione maturata nel corso della mia visita a Cairns e dopo aver comprato un’altro biglietto Greyhound, mi sono diretto a Byron Bay, cittadina che chi afferma che Los Angeles sia la città degli angeli, evidentemente non ha mai visto ;-)
Oltre alle innumerevoli biondine che si aggirano per le sue strade e le sue spiagge, Byron può vantare anche di essere la città più ad est d’Australia ed a 2 km dalla sua costa, c’è il punto d’incontro tra le calde correnti d’acqua provenienti da nord e quelle fredde provenienti da sud, ciò fa si che una vastissima varietà di pesci, squali e tartarughe abitino al largo delle sue coste, posto perfetto quindi per prendere il brevetto da sub giusto?
Detto fatto, mi sono iscritto a scuola ed ora la tanto agognata tesserina che mi permetterà di immergermi ovunque nel globo è in mano mia, insomma sono stato “brevettato”.
Il corso è durato 4 giorni e come al solito, mi sono ritrovato in un gruppo di madrelingua inglese ma nonostante ciò, sono riuscito a capire ciò che mi venva detto senza troppi problemi, bella li!!!
La cosa che più mi ha divertito del corso comunque è che dopo aver incontrato 3 squali in 2 giorni, l’istruttore ci ha dato un consiglio a riguardo “se uno squalo decide di attaccarvi, è impossibile sfuggirgli, il più veloce di loro è stato misurato attorno ai 70 km orari, l’importante perciò non è nuotare più veloce di lui ma bensì più veloce del sub che sta davanti a voi….” Direi che si tratta di un consiglio IMPAGABILE che vedrò di seguire alla lettera nelle mie future immersioni.
Finita anche questa cosa, ho deciso, come ad Aprile scorso, che era nuovamente il tempo di mettere la testa a posto e di cercarmi un nuovo lavoretto, ed appena 10 minuti dopo è successo l’imprevedibile, Matteo di ritorno dalla sua “vacanza” in Italia, mi ha mandato un messaggio per chiedermi se volevo lavorare con lui per il suo capo fino a Natale, è stato così che ho preso un caffè, un club sandwich ed un biglietto per il primo bus diretto verso Sydney, così eccomi di nuovo quì, nonostante avessi detto che la mia avventura nella città dell’opera house fosse finita, inizio a pensare che Sydney sia come magnetica per quanto mi riguarda, non credo riuscirò a staccarmene tanto facilmente.
Per di più, il mio amore per questa città è cresciuto ancora di più, d’altronde che direste o che fareste voi se arrivando in ostello vi dicessero che l’unico posto libero è in una camera mix da 4 e per l’appunto salendo in camera scopriste che le vostre coinquiline sono 3 francesine che per di più hanno appena finito di fare la doccia ed indossano solamente un’asciugamano? O_o
Beh, a me è uscito solamente un VIVE LA FRANCE!!!, mi sarei anche messo a cantare la Marsigliese se solo ne conoscessi le parole ehhehehehehehe.
Tornando al discorso lavoro comunque, da lunedi sarò nuovamente un membro attivo della società australiana, questo, in attesa che vengano il Natale ed il 31 dicembre da passare in spiaggia con un bicchiere di martini in una mano, una trombetta nell’altra e cappellino rosso con bordo bianco in testa.
Vabbeh, comunque a parte ciò, aspettando lunedi, mi resta qualche ora per fare un paio di considerazioni del tipo:
Chi lo avrebbe detto? Ebbene si, l’ho fatto, come avevo preannunciato, con questo mio ultimo spostamento, ho finito il loop completo d’Australia da quando in quell’ormai lontano gennaio sono partito da solo, lasciando casa, direzione antipodi.
Sarete sempre lontani dal conoscermi…
La seconda considerazione, è un pò più “ad ampio spettro” e mi suggerisce che una persona è quello che è, ciò che si è sentito, voluto, provato, sperato, sognato ed infine realizzato. Ci sono persone che non usciranno mai dalla propria vita, dalla propria routine perché non è naturale che ne escano.
Infatti, viaggiare, vedere altri paesi, stare lontano da casa per decine di giorni o magari per mesi interi, da soli ma anche in compagnia, non è per tutti ma in effetti secondo me tutti dovrebbero provare nella loro vita, se poi ti stanchi o se la cosa ti fa paura, ti puoi fermare in un posto e, se proprio neanche questo fa per te, puoi sempre tornare a casa, chi te lo impedisce?
Per altre persone invece un viaggio "lungo" potrebbe trasformarsi nel primo di una serie, prima non mi reputavo assolutamente facente parte di questo secondo gruppo ma adesso mi devo ricredere…
Buona vita a tutti
E chi non viene sul blog è il sub che sta in coda…