domenica 17 gennaio 2010

... EPILOGO



...ma poi sono tornato...

EPILOGO....



Mappa riguardante il mio "giretto"


Ad ormai un’anno da quel decollo in solitaria dall’aeroporto di Verona, è giunto il momento di tirare le somme su questo 2009 per me così atipico, mi ritrovo così a ripensare con nostalgia a tutto ciò che ho fatto quest’anno come l'aver avuto l'occasione di vivere inediti punti di vista, crearmi nella testa un mucchio di nuove idée, nuovi e diversi pensieri, l'aver percorso migliaia e migliaia di km a bordo di qualsiasi mezzo o, più semplicemente, a come ha avuto inizio questo mio blog e come è mutato dopo il mio sbarco Downunder, tante cose sono cambiate da quei primi scritti, che pian piano sono diventati sempre più radi, meno frequenti, ma più profondi, più personali, più votati al raccontare di sensazioni interiori che non ad elencare e riportare cronache di vita vissuta, per quanto fonte di curiosità che imprevedibile ed eccitante è la vita vissuta da backpacker.
E mano a mano che la frequenza del mio scrivere andava diminuendo, aumentava in maniera esponenziale la voglia di comunicare singolari sensazioni, nella maniera più semplice e naturale che mi fosse possibile raccontare, cercando di essere il meno banale possibile per quanto arrogante e futile sia stato alle volte il tentativo di provare a tramutare delle emozioni in parole, adesso infatti apprezzo ancor più di prima chi ha il dono dello scrivere, chi appunto riesce a tramutare emozioni in parole e metterle poi su carta con estrema facilità, senza sforzi.
Ma oggi ed una volta di più, ho deciso di complicarmi le cose e svelarvi un segreto.
In un certo senso questo blog, da indifferente mezzo di comunicazione che era all'inizio, è diventato per me sempre più importante, quasi viscerale, un mezzo per raccontare di me, del mio ormai passato downunder, ed è adesso l'unico filo che ancora mi tiene legato a quello che sono stato ed ho vissuto fino a poco tempo fa, a voler raccontare di me oggi, da casa, è come tagliare questo filo.
Definitivamente.
Ed è proprio per siffatta motivazione che questo post è il più difficile che mi sia capitato di scrivere.
L'ultimo.
Forse per sempre.
Il vostro cantastorie, è infine tornato a casa e per un pò di tempo non so se la lascerà anche se luoghi come il Canada, la Nuova Zelanda, il sud Africa, L’America Latina o il Giappone mi attirano non poco e nella vita non si sà mai che strade può prendere un viaggiatore, un vagabondo innamorato dell’orizzonte che ci teneva a vedere questo mondo di cui tanti parlavano ma in pochi avevano il coraggio di ammirare.
Ho così viaggiato, ho viaggiato tanto, non sono mai stato fermo per troppo tempo in un posto e tutti i soldi che ho guadagnato, non li ho spesi ma bensì investiti in questa cosa. Anche da questo deriva la definizione di viaggiatore, che è molto diverso dal turista, un turista infatti ha sempre anche il biglietto di ritorno mentre il vero viaggiatore, il vero avventuriero ne ha sempre e solo uno perchè il ritorno non sa bene nenche lui quando e da dove avverrà e forse, il senso della vita è un pò anche questo, stà nel perdersi in giro per il mondo, tra le culture dei popoli che lo abitano ammirando e ricercando ciò che li rende così “diversi” da noi.
[ I turisti attraversano i paesi dei quali sono ospiti mentre, i veri viaggiatori, li vivono. ]
Quello che è appena finito è stato indubbiamente un viaggio che influenzerà il mio pensare, le mie scelte per il futuro, il mio pormi nei confronti delle altre persone e, se ripartirò, non pretendo che tutti mi capiscano, anzi, non gli è dovuto… Non tutti sanno volare, inoltre c’è da dire che ora che sono tornato, sono un pò più saggio di quando partivo, ho capito infatti almeno tre cose su di me che fino a 12 mesi fà non conoscevo:

° Cosi’ almeno quando sarò un vecchio signore, non dovrò mai chiedermi, e se?….

° Per essere vecchio e saggio, prima devi essere giovane e stupido…

°il modo migliore per predisporsi a un viaggio?... buttare una moka e un po' di caffe' in uno zaino e saltare la prima staccionata a tiro…


Penso di averlo ormai dimostrato, a fare lo zaino con tutto l'occorrente ormai ci metto meno di 20 minuti e tutto quello che viene dopo, dipende solamente da una decisione e per quella serve molto molto meno tempo.
Forse non lo sembra, ma per me è davvero la cosa più naturale del mondo, non capisco e non tollero più il viver nell'affanno, nella mediocrità, il raccontarsela giusto per raccontarsela.
Se uno ha voglia di provare stimoli e nuove sensazioni, affrontare nuove sfide, se uno ha voglia di mettersi alla prova o semplicemente sete di conoscenza, c'è sempre una possibilità, tanto in questo come in tutti gli ambiti che compongono la nostra vita, non deve far altro che una dichiarazione.
Ed è davvero semplice, ieri come domani.
Uno si dichiara indipendente.
E se ne va.
See ya and have a good life mate.


[ ...perchè una volta che lasciate l'Australia, l'Australia cessa di esistere. [...] L'Australia è in gran parte vuota e lontana, tanto lontana. La sua popolazione non è numerosa e, di conseguenza, il suo ruolo nel mondo è periferico. Non ha colpi di stato, non esaurisce le riserve ittiche con una pesca dissennata, non finanzia despoti impresentabili, non produce cocaina in quantità imbarazzanti, non usa la propria influenza in maniera arrogante e inappropriata. E' un paese stabile, pacifico e buono. Non ha bisogno di essere tenuta sotto osservazione, e così non lo facciamo. Ma voglio dirvi questo: a perderci siamo solo noi.]

In un paese bruciato dal sole - BILL BRYSON


Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
José Saramago