Come vi avevo preannunciato un paio di post fa, il mio nuovo lavoro ha ancora a che fare con il mobilio ma non si tratta più della “semplice” sua progettazione sollevando al massimo il peso del mouse ma bensì di caricarmi interi armadi e scrivanie sulle spalle per portarli da un’edificio all’altro.
Il mio capo, tal Nick, è un ragazzone di 30 anni che si è spostato dalla malefica Melbourne (come lo capisco) per venire quì a Sydney ad impiantare una piccola ditta di traslochi composta da lui ed il vostro umile cantastorie.
La giornata di lavoro tipo, inizia la sera prima quando puntualmente Nick mi chiama per fissare l’appuntamento per il giorno dopo sempre verso le 8:30. La mattina se va bene, arriva a prendermi alle 9:30, ed a bordo del suo furgoncino, ci rechiamo dal cliente di turno che ha già provveduto ad inscatolare tutti i suoi effetti.
Si tratta quindi di caricare il camioncino stile tetris per fare in modo che vi ci stiano il maggior numero di oggetti possibili (compresi divani, frigoriferi, tavoli da 16 persone etc..) e trasportarli alla nuova abitazione o ufficio.
In media il lavoro finisce verso le 16:30 anche perchè Nick non ci tiene a lavorare più a lungo anche se qualche volta mi ha detto che gli è capitato di lavorare sino a mezzanotte ed oltre.
E pensare che fino a 6 mesi fa alla domanda "ma tu che lavoro fai?" rispondevo "sono un disegnatore tecnico, responsabile dello svilppo, della gestione e della produzione di ordini provenienti da tutta italia nonchè U.S.A., Russia e saltuariamente Corea, per un'industria che fattura qualche milione di euro all'anno, oggi invece rispondo "mi carico divani sulla schiena" figo no?
Questo lavoretto comunque anche se saltuario, mi da la possibilità di pagare l’affitto del mio appartamento in centro, le spese ordinarie che giornalmente mi si presentano nonchè quelle straordinarie come ad esempio il mio nuovo progetto che ieri sera ha preso definitavamente corpo e che in settimana prossima penso di poter realizzare.
Infatti dopo aver visitato i negozi di tatuaggi sparsi per kings cross, city centre e Surry Hills, sono tornato a casa e carta e penna alla mano, ho disegnato personalmente il mio primo tatuaggio ed in settimana lo proporrò ad Amanda, simpatica e gentile tatuatrice made in Aussie che lavora alla Inner Vision 2 di Sydney, sulla quale ho riposto la mia fiducia, e che me lo trasferirà in maniera indelebile sulla pelle.

Ho scelto lei perchè ha un portfolio molto bello ma sopratutto è una ragazza e con questo, spero abbia un tocco leggero che non mi faccia provare troppo dolore.
Si lo so che sicuramente qualcuno non è daccordo su questa scelta, vero mamma? Vero Jonny? Ma si tratta di una cosa che è anni che volevo fare e l’occasione di un viaggio di questa portata mi sembra più che perfetta per una cosa del genere.
Tanto più che se non lo dico a nessuno, nessuno o quasi sarà in grado di notarlo grazie alla dimensione del disegno ed al suo posizionamento sul mio corpo.
Pubblicherò una foto del tutto a cose fatte, tra una decina di giorni.
C ya mate
E chi non viene sul blog, si carica divani sulla schiena