martedì 10 marzo 2009

Adelaide e Kangaroo Island

Vi ho lasciato qualche giorno fà con un post in cui avanzavo qualche perplessità verso la città di Melbourne e riponevo invece molte speranze in Adelaide.
Devo dire che le mie attese che di solito vengono sempre disilluse, questa volta mi hanno regalato un soggiorno in una bellissima città che per la sua natura di stampo universitario, si è rivelata una fonte quasi inesauribile di bei momenti e belle situazioni “festose”.
La città è molto molto piccole ma possiede dei bellissimi palazzi che a differenza di Melbourne sono di stampo decisamente più “classico”.
L’università punto focale dell’intero centro, è costituita da tutta una serie di edifici in mattoncini rossi che lascia senza parole tanta è la maestosità del complesso e le classi fanno lezione nei giardini seduti scalzi attorno agli alberi (professore compreso) mentre un termitaio di studenti si aggira per I vialetti in ghiaia che circondano le aiuole, sembra di vedere un film teen americano.
Mi chiedevo però da dove vennisse la definizione “the festival state” che si può leggere su tutte le targhe delle machine e la risposta mi è arrivata poco dopo quando ho notato che essendo appunto una città universitaria, è anche una cittò decisamente hippy con tutto quello che ne consegue.
In tutte le città australiane, gli alcolici possono essere venduti (e a caro prezzo) solamente in appositi negozi, i così detti Bottle Shop, beh, quì ad Adelaide, questi Bottle Shop sono addirittura drive-in come andare al mc-drive insomma, arrivi, entri in negozio con la macchina, il tipo ti chiede cosa vuoi, paghi e te ne vai senza neanche essere sceso dall’auto dirigendoti in uno qualsiasi dei 1000 “festival” che si tengono in giro per la città ogni sera e dai quali salgono i vapori dell'alcool misti ad altro genere di vapori...
Devo però dire che anche quì qualcosa che non và l’ho trovata e quel qualcosa è la spiaggia, decisamente troppo tranquilla e senza la benchè minima onda il che, per un’ormai esperto surfista del mio calibro non è poca cosa.
Ho deciso così di fare una piccola deviazione sul tema e 230 dollari dopo, mi sono ritrovato imbarcato su un traghetto diretto verso Kangaroo Island.
Erano almeno 13 anni e cioè da quando ne posseggo uno, che non stavo 3 giorni senza poter utilizzare il cellulare infatti sull’isola Vodafone ma anche Telestra o qualsiasi altro operatore, non hanno campo, il telefono di conseguenza non serve assolutamente a niente.
La sera appena arrivato, entrando in camera, ho conosciuto Geremia, un ragazzo di 30 anni tedesco ma con passaporto italiano che parla napoletano, italiano, inglese, Tedesco e spagnolo e che era lì per staccare qualche giorno dal suo lavoro ad Adelaide che gli stà permettendo di mettersi via un po’ di soldi per poi andare in nuova zelanda dove li spenderà tutti facendo skydiving, diving, bunjee jumping e free climbing.
Assieme, siamo andati a vedere la marcia dei pinguini nani che si teneva sulla scogliera a 30 metri dal nostro motel (che palle stì pinguini, sono come il prezzemolo ormai) e alla fine, abbiamo conosciuto una ragazza tedesca che sentendoci parlare si è avvicinata per poter sentire un pò di frasi in italiano (ha detto che la nostra lingua gli piace tantissimo).
Siamo stati un pò a chiacchierare con lei e poi, le abbiamo efferto una birra nella cucina del motel, Lei ha accettato e così ci siamo avviati verso l’Yha.
Entrando nel giardino, lo abbiamo trovato pieno di Wallabies, saranno stati almeno una ventina e appena hanno sentito rumori sospetti, se ne sono scappati nel bush.
Il giorno dopo, sveglia presto ed alle 8:30 un bus da 20 persone della sky link, è venuto a prendermi per accompagnare me e i miei compagni di tour in giro per gli highlights dell’isola.
Il gruppo era composto da me, un ragazzino sui 18 \ 20 anni e una quindicina di arzilli vecchietti tra i 70 e gli 80 anni…
In tutte le tappe che abbiamo passato, incontravamo sempre gruppi di ragazzi tedeschi, francesi, spagnoli o amiericani tra i 20 e i 30 anni clienti di altri tour operator che facevano una cachara incredibile, ho proprio sbagliato compagnia, mi rifarò la prossima volta comunque ho preso I numeri degli organizzatori di quei tour e la prossima volta mi rivolgerò a loro, almeno non correrò il rischio di dover chiamare un’ambulanza ogni volta che il bus fa una frenata un pò più energica del solito...
Comunque devo dire che tra I miei “compagni”, qualcuno di particolare c’era, parlo di un tizio sui 60 anni australiano doc simpatico e decisamente alla mano che, vestito in mimetica, si è fatto tutto il viaggio scalzo camminando sulla sabbia, sui sassi, su tratti di asfalto rovente o ancora in mezzo al bush salvo, mettersi poi le infradito quando a mezzogiorno siamo entrati in un bistrò con in parquet per terra.
In questo tuor, abbiamo visto i leoni marini direttamente passeggiando sulla loro spiaggia, le aquile, qualche wallabie che mi era sfuggito la sera prima, i koala e qualche splendido spot creato da un'insieme di rocce vulcaniche dalle forme alquanto bizzarre.






Visto con che sprezzo del pericolo ho ammaestrato a mani nude questo pericoloso esemplare di.... killer dei celi!!!

Giornata fantastica che ha meritato ogni centesimo investito in essa.
Rientrato ad Adelaide, ho sentito per telefono Daniele e Lorena che nel frattempo mi hanno raggiunto in città ed assieme siamo andati in spiaggia anche se 5 ore dopo avevo il mio volo…
Che volo? Semplice, il volo che ho prenotato nottetempo e che dal Festival State, mi ha portato nella soleggiata e cocente Perth.
Mi ero informato per fare questo tragitto in treno con la Indian Pacific ma il viaggio durava 39 ore e il sedile costava 500 dollari mentre la cuccetta 1000 dollaroni.
Ho optato così per prendere un volo della famosissima Tiger Airways, compagnia malesiana che copre quasi tutto il sud Australia e che con 128 dollari mi ha accompagnato in 3 comode ore a destinazione.
Le hostess di questa compagnia, sono vestite con dei pantaloni neri, una camicetta giallo paglierino e una fascia tigrata legata in vita che fa molto fashion, altro che le hostess airdolomiti, vestite di verde fluorescente che sembrano delle foglie di menta piperita.
Tornando a noi, ho con quest’ultimo viaggio coperto la costa sud del continante, adesso penso che mi fermerò per un pò per dare una riassestatina alle mie finanze e godermi gli ultimi sprazzi d’estate prima che il freddo inverno piombi sulla città (per inverno si intendono 14°\16°).
Proprio a questo proposito, sono benvenute le vostre offerte che verranno accettate dai 100 euro in sù, regolatevi di conseguenza, per fare ciò, mandatemi una mail e vi dirò il numero di conto corrente sul quale effettuare un bonifico internazionale.
Ciao a tutti e chi non viene sul blog è… il titolare della sky link

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh finalmente inizierai a sgobbare per vivere brutto bastardo!

M.V. ha detto...

Sgobbare è una parola grossa quì in australia a quanto ho potuto vedere.
diciamo che i commissari di percorso di Phillip Island sono le persone che ho visto lavorare più alacremente da quando sono quì..
Vedremo come và comunque..

Anonimo ha detto...

ma perchè non scrivi come mangi? comunque non smettere, mi piace come scrivi.... il boss

Anonimo ha detto...

mi piace seguire il tuo viaggio e sono ansioso di conoscere i prossimi sviluppi in bocca al lupo
pancio

Anonimo ha detto...

Wallabie??? facceli vedeeee.....
facceli toccaaaaa....boss

Anonimo ha detto...

tze', comunque le hostess airdolomiti hanno la divisa azzurro puffo!!! prova tu a portarla bene come noi!!!
p.s. cosa sono i Wallabie??mi aggrego l facceli vedeeeee', facceli toccaaaa'!!
marty

Anonimo ha detto...

troppo belle le foto degli animali, hanno proprio un musetto simpatico, ma come hai fatto a mangiare i canguri???????????