venerdì 27 marzo 2009

Da Perth ad Experance e ritorno

Eccoci quì, vi scrivo nuovamente da Perth dopo una cinque giorni decisamente intensa e ricca di luoghi e situazioni fantastiche.
Vi illustro brevemente la cronaca di questa prima parte del viaggio mio ma anche di Luca e Beppe miei coraggiosi compagni di ventura e, che è iniziato a Perth a bordo di uno scassatissimo ma ben attrezzato van subito ribatezzato Rusty, preso a nolleggio dalla quì in Australia famosa Wicked Travel e che si concluderà a Darwin nella maniera più economica possibile perchè un qualsiasi tour o biglietto aereo costerebbero il doppio di quello che spenderemo in 21 giorni noi tre.
Inizialmente però il nostro girovagare ci ha portati a sud per visitare città come Esperance, Albany o ancora Margaret River.
Martedì, siamo partiti da Perth nel tardo pomeriggio e dopo qualche centinaio di km siamo andati a visitare la famosa e molto bella Wave Rock,

una strana conformazione rocciosa che ha le sembianze di un’ enorme onda sul punto di rompersi (proprio come i point break che ormai piacciono a me… forse esagero un pò eh?), scattata qualche foto, ci siamo concessi una “sontuosa cenetta” a base di pasta al tonno gentilmente offerta dal nostro chef di bordo.
Il giorno seguente, dopo svariati km in cui finalmente dopo 2 mesi di digiuno ho potuto nuovamente guidare un mezzo motorizzato (ho anche fatto mezzo km contro mano prima di ricordarmi che quì guidano a sx) abbiamo raggiunto la città di Esperance dove abbiamo visitato il Le Grand National Park, luogo dalla bellezza disarmante con paesaggi quasi montani dispersi nel Bush ma anche spiaggie dalla sabbia Bianca ed acqua azzurra sulle quail abbiamo potuto giocare a rincorrere i canguri che li amavano passare il loro tempo prima del passaggio dei tre terribili italiani, sembra che ora l’intera loro specie si stia trasferendo a nuoto nelle “vicine” isole Samoa perchè situate agli antipodi della famigerata ed ora temuta Italia.

La sera poi, il nostro cuoco ufficiale, ci ha sbalorditi tirandoci fuori dal cilindro una cenetta a base di filetto al pepe verde (il mio piatto preferito) degna del miglior Vissani.
Il terzo giorno, lo spostamento è stato relativamente breve, solamente 250 km ma i luoghi che abbiamo avuto la fortuna di ammirare, sono stati a dir poco sbalorditivi, siti come the Gap costituito da un’enorme insenatura tra gli scogli che con il mare grosso è in grado di “sparare” l’acqua ad un’altezza di 40-50 mt, Natural Bridge con la sua maestosa volta naturale che viene continuamente tormentata da fortissime ondate oceaniche capaci nei secoli di regalargli una forma magnifica (assomiglia molto al ponte di Veja ma con decisamente molta più acqua attorno)

o Blowholes che altro non sono che dei buchi nel terreno scogliero, collegati direttamente all’oceano e che ad ogni onda creano uno sbuffo coronato da una nebbia di acqua salata nebulizzata, quasi come se la scogliera stesse fumando.
Dopo tutti questi paesaggi marini, non si poteva non spostarsi verso ovest all’interno del parco nazionale vicino (non ricordo il nome) per ammirare l’altezza incredibile degli Eucalipti che lì vi dimorano ed avere l’occasione di scalarne uno alto 60 mt con tanti paletti metallici conficcati al suo interno che fungevano da scala.


Mai avuta tanta paura nel salire un’ albero, tanto più che la sicurezza era totalmente inesistente e la vita degli avventori era interamente affidata agli stessi (c’è anche un cartello all’entrata del parco che lo dice).
Ieri ci siamo spostati a Margaret River per ammirare le immense distese di vigneti della zona ed entrare in una cantina vinicola che farebbe impallidire qualunque nostra cantina made in Valpolicella come sontuosità del complesso e che inoltre produce vini decisamente buoni per non essere itliani o francesi (in quanto a gusto, vince la Valpo stavolta, almeno in questo campo rimaniamo imbattuti).
Non potevamo non prendere una bottiglia di buon vino rosso che abbiamo poi bevuto a cena costituita da un’ottimo pollo alla cacciatore, il cui ingrediente principale, il pollo, è stato sostituito da delle salsiccie di manzo all’ultimo minuto in quanto i polli presenti al supermercato erano un pò sottotono.
Al tramonto, ci siamo accampati nella cittadina di Busselton famosa per annoverare tra le sue attrazioni il pontile in legno più lungo dell’emisfero sud e che per la precisione misura 2 km (in realtà è la sua unica attrazione ma tanto era di strada) che solamente io ho avuto il coraggio e la voglia di percorrere per poter fotografare così la terra ferma al tramonto da un punto di vista diverso dal solito.
Stamane di buon mattino, ci siamo rimessi in strada non prima di accorgerci che nottetempo la polizia ci ha lasciato sotto il tergicristallo un simpatico biglietto in cui ci avvisava che se avessimo ancora campeggiato in un parcheggio pubblico, saremmo stati multati di 100 dollari a testa, funziona così infatti in Australia, ti avvisano una prima volta che puoi prendere una multa, ti avvisano poi una seconda ed anche una terza volta, alla quarta ti stanchi tu di ricevere avvisi ed allora ti adegui alle leggi…AUSTRALIANI!!!!!
Dopo 2581 km e 380 dollari di benzina (190 euro non male se si pensa che il van fa gran pochi km con un litro) siamo arrivati nuovamente a Perth per trovarci con Omar e Marco per un pranzo a base di Bbq nel loro hotel e, nei nostri piani saremmo dovuti poi ripartire alle 2 verso nord diretti a Broome ed infine Darwin.
Siamo naturalmente partiti in ritardo ed alle 7 abbiamo lasciato la città spostandoci verso nord. Di questo nuovo viaggio “in to te wild” però vi racconterò in futuro perchè attualmente siamo ancora sulla strada e la meta sulla quale conto per trovarmi un lavoretto è ancora molto molto lontana
E chi non viene sul bog, è condannato trasferirsi a nuoto alle Samoa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ebbene ora so che abbiamo almeno una cosa in comune, il piatto preferito!
A parte questo, l'invidia nei confronti del tuo viaggio è ormai a livelli mai raggiunti prima, tanto che non ha più senso quantificarla. Quindi non mi resta che rimanere immerso nelle cose da fare (tante) e non pensarci altrimenti vengo lì a bordo di una zattera.

fantacamy ha detto...

Marco carica anche me in quella zattera va...

Anonimo ha detto...

eh, qui non avreste avuto scampo per via di simatici biglietti,
sai che le tue foto, mi piaccino moltissimo, io sono molto appassionata di pietre strane di tutti i tipi e devo dire che le foto che hai mandato sono straordinarie, io queste cose le avei immaginate solo in un film di fantascienza baci la tua zietta

Anonimo ha detto...

Ma come paura di scalare gli alberi Massi??? Mi deludi...L'albero rosso vicino alla locomotiva non ti ha dato l'allenamento necessario? E il noce? Per non parlare del burrone Giovannelli!!!!!!
Un alberello di 60m doveva farti un baffo!! ;b Erica!!!!!